Giving Voices to Young Refugees in Italy
Per rispondere all’esigenza di ascolto dei Minori Stranieri Non Accompagnati e garantire il loro diritto alla partecipazione in tutti quei processi che coinvolgono gli assistenti sociali come attori chiave per la determinazione del superiore interesse del minore, UNHCR – Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, in collaborazione con CNOAS – Ordine degli Assistenti sociali, ha incaricato DENSA Cooperativa Sociale di sviluppare un percorso, da svolgersi in modalità remota, per valorizzare il loro personale punto di vista e favorire la partecipazione attiva di minori e giovani adultə alle questioni che attengono proprio al ruolo e alla funzione dell’assistente sociale. Giving Voices To Young Refugees è stato sviluppato come un processo in cui minori e giovani adultə hanno avuto l’opportunità di essere presə in considerazione come agenti di cambiamento e non solo come semplici destinatari di policy e servizi.
Il loro punto di vista si è sviluppato attraverso diverse azioni:
• un percorso di ascolto-formazione rivolto a Minori Stranieri Non Accompagnati e giovani adultə erogato a distanza
• un decalogo rivolto ad assistenti sociali costruito direttamente dai Minori Stranieri Non Accompagnati a partire dal vissuto emotivo di ciascunə
• un modulo di formazione on-line per Assistente Sociale
• un’esperienza di empowerment per il gruppo di minori e giovani adultə coinvolti.
Il percorso ha coinvolto 7 MSNA e giovani adultə (4 uomini e 3 donne) provenienti da Camerun, Gambia, Guinea, Mali, Marocco, Bangladesh e attualmente basatə all’interno di strutture residenziali situate in: Trentino, Basilicata, Puglia.
In particolare, minori e giovani adultə, hanno co-creato e condiviso un decalogo in cui sono sintetizzate alcune indicazioni che, dal loro punto di vista, migliorerebbero e renderebbero più costruttivo il confronto tra MSNA e Assistente Sociale.
«Poneteci più domande su quali sono i nostri piani per il futuro. Chiedeteci di più e più spesso come stiamo.»
Gli obiettivi del progetto sono stati traslati in domande utili alla progettazione di un’esperienza da sviluppare in modalità “a distanza”. Le risposte a queste domande sono state ricercate attraverso l’applicazione di un approccio, metodologie e strumenti misti in cui si sono alternati momenti di ascolto, informazione e formazione capaci di esplorare, da diversi punti di vista, il “ruolo e la funzione dell’assistente sociale”.
A documentare l’esperienza, con approfondimenti sulla metodologia e sul processo, sono stati pubblicati un report e il decalogo con i dieci consigli che minori e giovani adultə coinvoltə reputano essenziali per migliorare la relazione tra loro e la figura dell’assistente sociale.
Il decalogo
Dieci consigli per assistenti sociali da parte di Minori Stranieri Non Accompagnati e giovani adultə rifugiatə
Il report
Approfondisci la struttura, la metodologia, le attività del progetto
Antidoti all’Hate Speech
Densa ha progettato e sviluppato per UNHCR Italia un percorso di formazione sull’Hate Speech, rivolto a due comunità di minori e minori non accompagnati della città di Roma, con l’obiettivo incoraggiare atteggiamenti positivi e consapevoli online. L’approccio che ha guidato la progettazione del percorso, muove dall’idea che il contrasto al fenomeno dell’Hate Speech debba essere accompagnato dal rafforzamento di competenze di media literacy, vomprensione dell’immagine (i social network più usati dai giovani sono di tipo visivo) e Cittadinanza Digitale. Il percorso si è composto di quattro appuntamenti, organizzati in moduli autonomi, in cui sono state utilizzate metodologie laboratoriali, processi di apprendimento non formali, dibattito per lo sviluppo di pensiero critico e cooperativo, esercizi creativi e coinvolgenti con il supporto di dispositivi digitali e applicazioni di varia natura: dalla composizione di immagini alla gamification. Al termine di ogni modulo, i partecipanti hanno elaborato un prodotto visuale attraverso tecniche e processi diversificati.
LEI - Un progetto di inclusione ed empowerment
Scopri LEI – Lavoro, Empowerment & Inclusione, un progetto volto a supportare percorsi di emancipazione economica e sociale di donne in condizione di vulnerabilità, attraverso il rafforzamento di competenze hard&soft
Dalla decostruzione delle immagini Instagram dei profili più seguiti, al superamento delle divergenze linguistiche tramite il linguaggio emoji; dalla riflessione sulla propria e altrui identità digitale, alla sperimentazione di strumenti di contrasto alle fake news; il percorso ha condotto le ragazze e i ragazzi dei due centri ad un’analisi profonda del loro modo di leggere e comunicare il Mondo per immagini, incoraggiandolə a diventare produttori attivi anziché solo fruitori di contenuti. Le riflessioni e i confronti, le esperienze di Hate Speech vissute dai partecipanti sono stati raccolti in un video che utilizza un linguaggio visivo fortemente innovativo, sviluppato in collaborazione con il videomaker Marius Mele. Ne emerge che, come molti possono immaginare, gli attacchi più forti ricevuti da giovani migranti sono sempre di tipo razzista.
Il percorso è stato presentato nel novembre 2019 durante l’evento “Diritti in crescita” promosso da AGIA – Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza e UNHCR – Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati in occasione del Trentennale della Convenzione sull’infanzia e l’adolescenza, presso il Museo dell’Ara Pacis di Roma Capitale.
Comunicare da Protagonisti
Due giornate di formazione intensiva promosse da UNHCR Italia e rivolte a 15 donne e uomini in condizione di rifugiatə, apolidi o richiedenti asilo in cui abbiamo esplorato tecniche di comunicazione e strumenti utili a costruire una narrazione efficace e non stereotipata o strumentalizzabile dei propri vissuti in interviste, nelle presentazioni pubbliche e attraverso i social media affinché ognunə sappia prendere maggiore consapevolezza del proprio ruolo di testimonə e protagonistə attivə nella contemporanenità. Attraverso l’introduzione di case history, esercitazioni hands-on, visione e commento di filmati, attività di icebreaking, dibattito per lo sviluppo di pensiero critico e cooperativo, role-play, esercizi creativi sviluppati attraverso l’utilizzo di dispositivi digitali e App per la produzione di testo, foto e video, laboratori di public speaking, tecniche di intervista, approfondimenti pratici sulla comunicazione social e una breve panoramica dei format più diffusi tra i media tradizionali italiani (stampa e tv), ə partecipanti hanno avuto la possibilità di acquisire conoscenze e competenze base da utilizzare per costruire messaggi comunicativi efficaci che sappiano costruire una nuova e più virtuosa narrazione delle storie di migrazione.
«Se non impariamo ad abitare l’immagine, l’immagine abita noi.»