Durante il 2020 abbiamo avviato un’analisi dei modi di vivere gli spazi comuni nel complesso residenziale “I Loggi”, rilevando una quasi totale assenza di anziani e la loro progressiva esclusione dallo spazio pubblico. Tessiture Urbane – Costruire luoghi di prossimità sociale per incentivare il protagonismo e la partecipazione degli anziani nasce con l’obiettivo di sperimentare pratiche innovative che concorrono al superamento dell’isolamento domestico, condizione prevalente in cui versa la fascia di popolazione anziana che, secondo alcuni studi, può aumentare ipertensione, declino cognitivo e depressione. Tra luglio 2020 e novembre 2021 è stato avviato il percorso di progettazione congiunto tra popolazione adulta, adolescenti, artigiani in pensione e associazioni del territorio, supportati dall’Architetta Chiara Marchionni e dall’Artista Stefano Emili, sviluppato in partenariato con il Comune di Perugia, A.t.e.r. Umbria e CNA Pensionati.
Persone di diverse età, insieme, hanno immaginato prodotti e servizi per rispondere ai bisogni di socialità espressi dalla comunità: tavoli per giocare a carte e scacchi (o per incontrarsi e parlare), sedute, spazi al chiuso per dialogare lavorando a uncinetto e maglia, attività fisica dolce per la promozione del benessere fisico, incontri di lettura, giardinaggio, aiuto-compiti. Estendere il perimetro delle case al di fuori delle proprie mura domestiche, verso il cortile interno del complesso residenziale I Loggi: è questo uno degli obiettivi del progetto che si è concretizzato venerdì 17 dicembre attraverso l’inaugurazione del prototipo della “sala da pranzo urbana”, uno spazio che reinterpreta forme assemblate utilizzando materiali identitari di periodi storici diversi, per promuovere un concetto di convivialità intergenerazionale. È così che avviene l’incontro tra il legno e il cemento, un dialogo tra chi vive maggiormente lo spazio della strada e chi invece quello domestico.
Una riflessione attiva, inoltre, sul significato dello scarto, inteso come elemento trasformativo generatore di nuove opportunità. Con la progettazione partecipata di anziani e giovani, il processo creativo diventa socializzato e frutto delle relazioni di chi abiterà il progetto. Così facendo l’arredo urbano, la casa, la piazza, la città, il paesaggio diventano la nostra “opera aperta”. Tutte le iniziative e gli strumenti sono volti a migliorare la qualità dell’offerta e la vivibilità delle zone marginali. Un processo partecipato ed esperienza virtuosa di “ricucitura” del tessuto urbano, contributo al percorso di riqualificazione urbana PinQua finanziato dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, iniziativa che interesserà nei prossimi anni la frazione periferica di Ponte San Giovanni.
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