2020-2021
Ambienti virtuali di apprendimento + Densa

Si chiamerà Futura

Un progetto di inclusione sociale ed empowerment culturale ideato da DENSA e sostenuto dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri attraverso l’avviso pubblico per il finanziamento di progetti di promozione di educazione nelle materie STEM, denominato “STEM2020”

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«Si muoverà e potrà volare, nuoterà su una stella e se è una femmina si chiamerà Futura»

Lucio Dalla
Futura, 1980

STEM è l’acronimo di Science, Technology, Engineering e Mathematics a cui DENSA, da sempre, integra la A di Art. Infatti “Si chiamerà Futura” si articola come un progetto complesso che integra discipline umanistiche, artistiche, scientifiche e informatiche in percorsi transdisciplinari la cui ricerca si definisce con l’espressione “Digital Humanities”. All’obiettivo generale di favorire l’inclusione di genere verso percorsi tecnologici e scientifici, il progetto ha voluto rispondere a diversi obiettivi specifici, tra cui la promozione di percorsi transdisciplinari e il contrasto a varie forme di vulnerabilità: educativa, economica, o sociale, attraverso l’accesso gratuito ad opportunità formative di qualità.

 

“Si chiamerà Futura” è un processo che guida la creazione e l’osservazione di un esperimento scientifico e artistico, facendo contemporaneamente esperienza delle relazioni tra viventi. Il laboratorio è stato co-progettato da DENSA insieme all’artista Giulia Filippi e alla ricercatrice Bianca Galmarini. Il percorso ha visto la partecipazione di 15 tra bambine e bambini di età compresa tra 8 e 12 anni, di cui il 60% bambine e ragazze. Le bambine e i bambini sono stati coinvolti in 40 ore di attività extra-scolastica erogate a distanza in didattica digitale integrata all’interno delle quali hanno preso parte a varie attività tra cui il laboratorio artistico-scientifico, talk scientifici, incontri diretti con ricercatrici e ricercatori e visite guidate al Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale dell’Università di Firenze LINV e alla Fabbrica dell’Aria, il primo avveniristico prototipo per la riduzione dell’inquinamento negli spazi interni sviluppato con la direzione scientifica del neurobiologo Stefano Mancuso.

“Ci sembra che le piante non ci somiglino perché stanno ferme, invece sanno parlare e anche viaggiare.”

Noemi, 8 anni

ESSERE PROCESSI, VEDERE RELAZIONI

Navigare l’ambiguità ci conduce a tornare ad affidarci ai nostri sensi, ci libera dalle strutture del pensiero codificate, ci aiuta a costruire nuove percezioni riempiendo quegli angoli ciechi del nostro sapere.
Ed è lì che si annida la scoperta!

Nei laboratori LINV abbiamo trovato la guida di Stefania Caparrotta che ha approfondito i movimenti e i comportamenti delle piante in relazione ad altre specie vegetali e all’ambiente circostante; Diego Comparini con cui abbiamo esplorato l’influenza della luce e del colore sulla crescita delle comunità vegetali; Tania Macchiavelli che ci ha accompagnato nel mondo dei microscopi, dai più complessi utilizzati in laboratorio fino a quelli digitali che hanno potuto sperimentare da casa anche le ragazze e i ragazzi partecipanti.

 

Ogni partecipante ha infatti ricevuto un kit direttamente a casa per la creazione, l’osservazione e il mantenimento di una piccola comunità vegetale composto da materiali di cancelleria, una teca in plexiglas con set di luci LED, argilla espansa, terriccio, una zolla di micelio per funghi Pleurotus, semi, micorrizze,  un microscopio digitale, ago, filo e delle piante ortive. L’esperimento ha invitato le bambine e i bambini ad osservare crescita e lo sviluppo delle loro comunità vegetali attraverso annotazioni scientifiche e sensoriali.

 

Le metodologie di osservazione e ricerca tipiche dei processi scientifici come il monitoraggio fotografico quotidiano, l’osservazione microscopica o l’implementazione di differenti impulsi luminosi (luci LED) si sono unite all’osservazione sensoriale. Attraverso griglie e taccuini, le bambine e i bambini hanno acquisito metodologie di ricerca ibride, tra scienza, arte e poesia, costruendo una ritualità quotidiana in cui è stato necessario fare spazio ad un momento di pausa, di riflessione, di cura.

“I funghi sono come il TG della foresta!”

Tommaso, 11 anni
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