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«Si muoverà e potrà volare, nuoterà su una stella e se è una femmina si chiamerà Futura»

STEM 2020 - Si chiamerà Futura

Arte, scienza, tecnologia ed equità sociale

"Si chiamerà Futura" è un progetto ideato da DENSA e sostenuto dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri attraverso l'avviso pubblico per il finanziamento di progetti di promozione di educazione nelle materie STEM, denominato "STEM2020". 

STEM è l’acronimo di Science, Technology, Engineering e Mathematics a cui DENSA, da sempre, integra la A di Art. Infatti “Si chiamerà Futura” si articola come un progetto complesso che integra discipline umanistiche, artistiche, scientifiche e informatiche in percorsi transdisciplinari la cui ricerca si definisce con l'espressione “Digital Humanities”.

Dipartimento per le Pari Opportunità
Presidenza del Consiglio dei Ministri

Ottobre 2020 - Febbraio 2021
Didattica Digitale Integrata

Bambine e bambini coinvolti

15

 

 

 

«Ogni creatura svolge il proprio divenire in seno a un ecosistema, ogni ecosistema è legato all’ecosistema vicino, e questo al pianeta

Gilles Clément, L'alternativa ambiente 

 



 

 

All'obiettivo generale di favorire l'inclusione di genere verso percorsi tecnologici e scientifici, il progetto ha voluto rispondere a diversi obiettivi specifici, tra cui la promozione di percorsi transdisciplinari e il contrasto a varie forme di vulnerabilità: educativa, economica, o sociale, attraverso l’accesso gratuito ad opportunità formative di qualità.

“Si chiamerà Futura” è un processo che guida la creazione e l'osservazione di un esperimento scientifico e artistico, facendo contemporaneamente esperienza delle relazioni tra viventi. Il laboratorio è stato co-progettato da DENSA insieme all’artista Giulia Filippi e alla ricercatrice Bianca Galmarini.

 

 

«La sera è il momento migliore per osservare la mia comunità.»

Gabriele, 10 anni 

 



 

 

Il percorso ha visto la partecipazione di 15 tra bambine e bambini di età compresa tra 8 e 12 anni, di cui il 60% bambine e ragazze. Le bambine e i bambini sono stati coinvolti in 40 ore di attività extra-scolastica erogate a distanza in didattica digitale integrata all'interno delle quali hanno preso parte a varie attività tra cui il laboratorio artistico-scientifico, talk scientifici, incontri diretti con ricercatrici e ricercatori e visite guidate al Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale dell'Università di Firenze e alla Fabbrica dell'Aria, il primo avveniristico prototipo per la riduzione dell'inquinamento negli spazi interni sviluppato con la direzione scientifica del neurobiologo Stefano Mancuso.

Nei laboratori LINV abbiamo trovato la guida di Stefania Caparrotta che ha approfondito i movimenti e i comportamenti delle piante in relazione ad altre specie vegetali e all’ambiente circostante; Diego Comparini con cui abbiamo esplorato l'influenza della luce e del colore sulla crescita delle comunità vegetali; Tania Macchiavelli che ci ha accompagnato nel mondo dei microscopi, dai più complessi utilizzati in laboratorio fino a quelli digitali che hanno potuto sperimentare da casa anche le ragazze e i ragazzi partecipanti.

Ogni partecipante ha infatti ricevuto un kit direttamente a casa per la creazione, l’osservazione e il mantenimento di una piccola comunità vegetale composto da materiali di cancelleria, una teca in plexiglas con set di luci LED, argilla espansa, terriccio, una zolla di micelio per funghi Pleurotus, semi, micorrizze,  un microscopio digitale, ago, filo e delle piante ortive.

 

 

«Ci sembra che le piante non ci somiglino perché stanno ferme, invece sanno parlare e anche viaggiare.»

Noemi, 8 anni

 

 


 

 

L'esperimento ha invitato le bambine e i bambini ad osservare crescita e lo sviluppo delle loro comunità vegetali attraverso annotazioni scientifiche e sensoriali. Le metodologie di osservazione e ricerca tipiche dei processi scientifici come il monitoraggio fotografico quotidiano, l'osservazione microscopica o l'implementazione di differenti impulsi luminosi (luci LED) si sono unite all'osservazione sensoriale. 

Attraverso griglie e taccuini, le bambine e i bambini hanno acquisito metodologie di ricerca ibride, tra scienza, arte e poesia, costruendo una ritualità quotidiana in cui è stato necessario fare spazio ad un momento di pausa, di riflessione, di cura.

 

 

 

«La ricerca non è un’operazione tecnica, una cosa particolare che fai nella vita per così tante ore ogni giorno. È piuttosto un modo di vivere curiosamente, cioè con cura ed attenzione.»

Tim Ingold, Andrea Caretto e Raffella Spagna, Iperpianalto


 

 

 

Strumenti utilizzati: computer, microscopi digitali, fotocamere, luci LED, forbici, colla, matite, carta, carta da lucido, pastelli, cartoncino, ago, filo, terriccio, argilla espansa, nebulizzatori.

Software e tools: Zoom, Zoom Rooms, app per microscopio, Google Drive, olfatto, tatto, vista e udito!

Giulia Filippi - Artista
Cura progetti educativi e attività laboratoriali per ragazzi e insegnanti presso la Fondazione Peggy Guggenheim di Venezia, progetta e sviluppa esperienze educative tra arte e scienza per istituzioni museali, fondazioni e scuole in tutta Italia.
Nel 2019 partecipa al Master Futuro Vegetale: Piante Innovazione sociale e progetto dell'Università degli Studi di Firenze con il coordinamento scientifico del Prof. Stefano Mancuso.

Bianca Galmarini - Architetto
È referente per gli aspetti di co-design e progettazione partecipata presso Pnat - Project Nature di Firenze, società multidisciplinare formata da botanici, biologi e architetti. La sua ricerca l'ha portata a viaggiare tra Italia, Spagna e Colombia, indagando l'utilizzo di materiali naturali e tradizionali nei processi di costruzione. Attualmente è collaboratrice e assistente alla didattica del Master Futuro Vegetale: Piante Innovazione sociale e progetto.

Progetto realizzato con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Pari Opportunità nell'ambito dell'avviso "STEM2020"